Lazzaroni e gli amaretti
La Lazzaroni e gli amaretti
Agli inizi del Settecento la famiglia Lazzaroni si era trasferita da Teglio in Valtellina a Saronno. Il capostipite fu Giuseppe ma fu il figlio Carlo che – abile pasticciere – nella seconda metà del ‘700 aprì un piccolo laboratorio dolciario a Saronno e recuperò la ricetta dell’amaretto.
Carlo ebbe 14 figli ma solo due, Paolo e Davide, seguirono le sue orme.
Davide sviluppò la produzione degli amaretti, ubicando l’attività a Saronno in piazza Umberto I (oggi piazza Libertà), di fronte alla chiesa prepositurale. Altre fonti individuano l’esistenza di una drogheria Lazzaroni a Saronno già dal 1830.
È probabile che l’attività gestita da Davide, dalla moglie Marianna Sala e dai figli avesse un carattere misto di commercio al minuto e di produzione destinata a un ambito più ampio di quello locale.
L’altro figlio di Carlo Lazzaroni, Paolo, si trasferì invece a Monza dove avviò un’attività nel settore alimentare e dei liquori producendo fra l’altro mostarde, cioccolata e caramelle.
Più in là nel 1869 Paolo insieme ai due figli Pietro e Luigi fece nascere la Paolo Lazzaroni & Figli S.p.A.
A Saronno nel 1888 i figli di Davide Lazzaroni (Giacinto, Ernesto e Piero) fecero nascere una fabbrica con nuovi macchinari nelle vicinanze della stazione di Saronno in via Carcano; fu costituita la società in accomandita semplice ”Società Anglo Italiana per la fabbricazione e lo smercio dei biscotti uso inglese ed affini”. Il riferimento all’ Inghilterra era dovuto all’uso di macchinari acquistati in Gran Bretagna e all’origine delle ricette di alcuni tipi di biscotti prodotti a Saronno. Nel 1894 fu chiamato a far parte della società il cugino Luigi, figlio di Paolo Lazzaroni. Luigi ben presto divenne il vero gestore dell’azienda.
La Lazzaroni esportò i suoi biscotti in tutto il mondo; il marchio ideato per la società riportava un bastimento a vapore proprio per sottolineare la sua vocazione esportatrice. La leggenda vuole che quello raffigurato fosse il piroscafo della società Rubattino che aveva portato oltreoceano il primo carico di prodotti Lazzaroni.
Dopo alcuni momenti di crisi, come nel caso dei due incendi che distrussero gli stabilimenti nel 1898 e nel 1911, e il periodo bellico nei primi anni del dopoguerra la Lazzaroni ebbe una rapida ripresa.
Luigi Lazzaroni, uno dei primi Cavalieri del Lavoro in Italia, morì nel 1933 e gli successe il figlio Mario.
Nel 1936 la Lazzaroni fu la prima azienda del settore ad avvolgere i biscotti in incarti metallizzati; nel 1938 l’Azienda ideò la celebre confezione metallica (la «scatola Lazzaroni») per assicurare una migliore e più lunga conservazione. Le «scatole Lazzaroni» di varie grandezze erano caratterizzate dalle stampe a colori raffiguranti vari temi.
E’ possibile scorgere una latta di Amaretti Lazzaroni persino nel film «Harry Potter e i Doni della Morte – Parte Prima», tratto dall’ultimo capitolo della saga del famoso maghetto. Nel film gli Amaretti di Saronno compaiono dietro il bancone di una tavola calda.
Dopo la seconda guerra mondiale la Lazzaroni si espanse e l’aumento delle vendite negli anni Cinquanta rese insufficiente lo storico stabilimento di via Carcano, che fu sostituito nel 1957 da un nuovo moderno impianto costruito ai confini con Uboldo. La linea di produzione aveva un alto livello di automazione e gli investimenti continuarono anche negli anni successivi.
Anche Mario Lazzaroni, come il padre, fu nominato Cavaliere del Lavoro e nel 1975 – pur mantenendo la carica di Presidente – lasciò le redini dell’azienda ai due figli maschi, Luigi e Paolo. Agli inizi degli anni ‘80 la Lazzaroni dava lavoro a circa 1000 dipendenti.
Nel 1982 Mario Lazzaroni morì e nel 1984 i figli, Luigi, Pia e Paolo, cedettero la maggioranza del capitale azionario al gruppo americano Campbell Soup Company. Ci fu una breve fase di recupero ma già, a partire dal 1989 i bilanci ripresero a essere chiusi in perdita. A Saronno si verificò un costante calo degli occupati: da circa 1000 dipendenti all’inizio degli anni Ottanta, si passò a 240 nel 1991.
Nel 1991 la famiglia Lazzaroni esercitò il diritto di prelazione con la partecipazione maggioritaria del cugino Enrico Citterio di Rho, operante nel settore dei salumi. L’Azienda così tornò sotto il controllo italiano.
I fratelli Lazzaroni detennero però una quota di minoranza del capitale (meno del 20%) e poco dopo uscirono dalla società.
Nel 2004 la fabbrica di Saronno chiuse definitivamente per essere trasferita a Isola Gran Grasso in Abruzzo.
Vogliamo chiudere questa breve nota sulla Lazzaroni ricordando Luigi Lazzaroni che è stato Presidente del MILS dal 1998 fino al 2012, anno della sua morte.